Supercomputer: da un grande potere derivano grandi calcoli
di Redazione 23 Maggio 2025 •
di Redazione 23 Maggio 2025 •
I supercomputer sono il cuore pulsante della ricerca scientifica e tecnologica, capaci di accelerare scoperte in campi come la medicina, la climatologia e l'intelligenza artificiale. Ma come funzionano e cosa li rende così potenti rispetto ai computer tradizionali?
Sono molto più di semplici computer, ed è per questo che hanno meritato l’appellativo di super. Sono i supercomputer, sistemi di elaborazione capaci di cambiare il corso della scienza e di prevedere fenomeni complessi come l’evoluzione del clima terrestre.
Ma che cos’è davvero un supercomputer, e in che modo può rendere anche la vita delle persone un po’ più… super?
Leonardo sarà un abilitatore centrale nel futuro tecnologico italiano ed europeo, un'infrastruttura strategica che permetterà alla ricerca, all'innovazione e ai settori chiave della nostra economia di generare nuovo valore.
David Vannozzi, Direttore generale di Cineca, Consorzio interuniversitario
I supercomputer e il potere del super calcolo
Un supercomputer è un tipo di calcolatore estremamente potente, progettato per svolgere calcoli complessi e gestire enormi quantità di dati a velocità elevatissime. Viene utilizzato in ambiti come la ricerca scientifica, la meteorologia, la fisica nucleare, le simulazioni climatiche e anche l’intelligenza artificiale.
La storia dei supercomputer inizia negli anni ’60 con l’ingegnere Seymour Cray, che progettò il CDC 6600, considerato il primo vero supercomputer. Da quel momento, la potenza di calcolo è aumentata rapidamente, passando da milioni a migliaia di trilioni di operazioni al secondo (petaflops).
Un esempio celebre di supercomputer moderno è IBM Watson, che nel 2011 ha conquistato l’attenzione del pubblico vincendo il quiz televisivo Jeopardy!, sconfiggendo i migliori concorrenti umani grazie alla sua capacità di comprendere il linguaggio naturale e analizzare enormi quantità di informazioni in tempo reale.
L’Italia dei supercomputer: un Paese super
Anche l’Italia gioca un ruolo di primo piano nel campo del supercalcolo, grazie alla presenza di Leonardo, uno dei supercomputer più potenti al mondo. Situato presso il Tecnopolo di Bologna e gestito dal consorzio interuniversitario CINECA, Leonardo è entrato in funzione nel 2022 ed è parte della rete europea EuroHPC. Con una capacità di oltre 250 petaflops, figura stabilmente ai vertici della classifica internazionale TOP500, che elenca i 500 supercomputer più potenti al mondo.
Leonardo viene utilizzato per ricerche in settori strategici come il cambiamento climatico, la medicina personalizzata, l’intelligenza artificiale e la sicurezza informatica. Il progetto ha coinvolto partner industriali e istituzionali e rappresenta una risorsa strategica anche per l’innovazione delle imprese italiane. Grazie a Leonardo e ad altri centri di calcolo avanzato, l’Italia contribuisce in modo significativo allo sviluppo tecnologico europeo nel campo dell’high performance computing.
Supercomputer: il protagonista del futuro
Il futuro dello sviluppo tecnologico, in particolare nel campo dei supercomputer, si prospetta come una corsa verso capacità computazionali senza precedenti, trainata da innovazioni tecnologiche per affrontare sfide sempre più complesse, tra cui:
Espansione dell’IA: per ottimizzare le applicazioni avanzate di intelligenza artificiale.
Integrazione del quantum computing: per unire supercalcolo e quantum computing per potenziare settori come la modellazione climatica e la sicurezza informatica.
Accessibilità tramite cloud: per permettere anche alle piccole e medie imprese di usufruire del supercalcolo senza grandi investimenti.
Ma oltre alla potenza di calcolo, ciò che rende davvero straordinario il futuro del è il suo potenziale nel connettere le persone, facilitando collaborazioni globali e contribuendo a risolvere problemi che riguardano l’intera umanità.