Eco smartphone: facciamo spazio al green mobile

Il continuo acquisto di cellulari di ultima generazione può avere un forte impatto ambientale. Forse è ora di iniziare a fare scelte più smart ed eco friendly.

Cambiare continuamente smartphone è davvero una scelta smart?

Alcuni potrebbero dire di sì, perché questo consente di acquistare cellulari di ultima generazione, più performanti. Tuttavia, a lungo andare, questa pratica può rappresentare un serio problema per l’ambiente. Significa infatti accumulare rifiuti elettronici, i cosiddetti RAEE, che sono difficili da smaltire correttamente o da avviare al riciclo e che finiscono per inquinare più delle auto.

Forse è ora di iniziare a cambiare le nostre abitudini, per un impatto ambientale più positivo.

Secondo i dati di una ricerca di Deloitte, la parte più consistente delle emissioni di gas serra provocate dai cellulari di ultima generazione, pari all’83% del totale, è generata durante la fase iniziale del ciclo di vita dei dispositivi, ossia quella in cui vengono prodotti.

Le emissioni dovute all’utilizzo degli smartphone rappresentano invece l’11% del totale, mentre le attività di recupero e ripristino dei dispositivi alla fine del loro ciclo di vita incidono per il 5%.

Ne consegue che la domanda e l’offerta costante di nuovi smartphone genera un impatto ambientale significativo, soprattutto a causa delle emissioni prodotte durante la fase di produzione.

Questo sottolinea l’importanza del green mobile, ovvero l’adozione di misure volte a ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi mobili. Come accennato, infatti, l’acquisto frequente di smartphone nuovi ha un impatto ambientale addirittura superiore a quello delle automobili. Adottare uno stile di vita eco-friendly nel settore della telefonia può contribuire a ridurre tali impatti, ad esempio prolungando il ciclo di vita dei dispositivi, incentivando il riciclo delle materie, promuovendo l’utilizzo di smartphone ricondizionati e, perché no, old style.

Smartphone sostenibili: le sfide da superare

Il tema della sostenibilità e della durabilità degli smartphone è sempre più cruciale nel mercato della telefonia. Utilizzare uno smartphone per un anno in più, infatti, può ridurre l’impatto di CO2 nell’intero ciclo di vita del dispositivo fino al 29%. Inoltre, l’acquisto di un prodotto ricondizionato permette di risparmiare circa 50 kg di CO2, con una riduzione del 20% o più rispetto all’acquisto di uno smartphone nuovo.

Tuttavia, secondo un’indagine condotta dalla Scuola Sant'Anna, circa la metà dei consumatori cambia il proprio smartphone ogni quattro anni. Tra le principali motivazioni ci sono i guasti e la difficoltà di riparare i dispositivi. In questo contesto, però, c’è anche una resistenza all’acquisto di telefoni ricondizionati. Questo è dovuto principalmente a una serie di equivoci. Il malinteso più comune è quello di confondere uno smartphone ricondizionato con uno usato. Le due categorie, purtroppo, vengono spesso considerate come equivalenti, ma in realtà c'è una grande differenza.

Gli smartphone usati sono dispositivi che, dopo essere stati utilizzati da altri consumatori, vengono rimessi in vendita nelle condizioni in cui si trovano, senza alcun intervento significativo. Al contrario, i telefoni ricondizionati, prima di essere rimessi sul mercato, sono sottoposti a rigorosi test e ispezioni, al fine di garantire che siano perfettamente funzionali e conformi agli standard di qualità.

Insomma, per costruire un mondo più sostenibile, dobbiamo innanzitutto rivedere i nostri preconcetti.

Green mobile: rispondi alla chiamata?

Le nostre scelte, tra cui quelle di acquisto, non sono mai semplicemente personali. Anche se spesso non ci pensiamo, ogni decisione che prendiamo si riflette sull’ambiente e sulla società, e questo riguarda anche i cellulari di ultima generazione e gli smartphone ricondizionati più eco friendly. Ciò che scegliamo di comprare, o non comprare, influenza la domanda, le risorse utilizzate, i processi produttivi e persino le politiche aziendali.

Ogni prodotto che acquistiamo, infatti, porta con sé una "storia invisibile" fatta di materie prime, lavorazioni, trasporti e impatti ambientali e sociali.

Restare informati e avere piena consapevolezza di ciò che può fare bene o male non solo a noi stessi, ma anche al mondo che ci circonda, è un passo fondamentale per connetterci tutti verso uno stile di vita più responsabile.