Barcellona, 10-12 aprile. Tre anni dopo l'inizio del Decennio delle Scienze Oceaniche per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO si è riunita per celebrare i progressi compiuti e approfondire teorie e tecniche per la salvaguardia degli oceani. Questa iniziativa non riguarda solo la salute dei mari, ma anche il cambiamento climatico, la biodiversità e la sicurezza alimentare, tutti elementi fondamentali per la tutela dell'economia blu. Quali sfide attendono l’umanità? E perché il 2024 è così cruciale? Ecco quali sono gli argomenti discussi nella Conferenza.
La sfida è immensa… nessun paese o settore può vincerla da solo e nessuno può essere lasciato indietro.
Vladimir Ryabinin, segretario esecutivo della Conferenza Oceanografica Intergovernativa (Cio-Unesco)
Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie terrestre e sono vitali per la regolazione del clima, la produzione di ossigeno e il sostentamento di milioni di specie, inclusi gli esseri umani. Tuttavia, sono sotto pressione crescente a causa dell'inquinamento, della pesca eccessiva e del cambiamento climatico.
La plastica è uno dei principali inquinanti marini, con milioni di tonnellate che entrano negli oceani ogni anno. Le microplastiche sono particolarmente preoccupanti perché entrano nella catena alimentare marina, danneggiando la fauna e potenzialmente la salute umana.
Vi è poi il fenomeno dell’acidificazione degli oceani: l'assorbimento di CO2 atmosferica sta aumentando l'acidità delle acque, compromettendo la capacità di molti organismi marini di formare gusci e scheletri, e minacciando interi ecosistemi vitali come le barriere coralline.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle più grandi minacce per gli oceani. L'aumento delle temperature globali sta causando lo scioglimento dei ghiacci polari e il riscaldamento degli oceani, con conseguenze devastanti.
L’esempio più eclatante? L’innalzamento del livello del mare: Il riscaldamento globale provoca lo scioglimento dei ghiacciai e l'espansione termica dell'acqua, contribuendo all'innalzamento del livello del mare. Questo minaccia le comunità costiere, gli habitat naturali e le infrastrutture.
Le temperature più elevate degli oceani, inoltre, generano ondate di calore marine, che hanno effetti devastanti sugli ecosistemi marini, inclusi i coralli, che soffrono di sbiancamento, e la popolazione ittica, che vede modificarsi il proprio habitat a livelli estremi.
La biodiversità marina è essenziale per il funzionamento degli ecosistemi e il benessere umano. Molte specie marine, tuttavia, si vedono minacciate dagli squilibri crescenti nei mari e dalla pesca intensiva, e sono a rischio di estinzione.
È cruciale implementare pratiche di pesca sostenibile per garantire che le popolazioni ittiche possano recuperare e mantenere ecosistemi equilibrati. Le aree marine protette sono strumenti efficaci per proteggere gli habitat marini e la biodiversità.
Non solo fondali: gli habitat costieri, come le mangrovie e le praterie marine, sono essenziali per molte specie e offrono importanti servizi ecosistemici, come la protezione dalle tempeste e l'assorbimento del carbonio. La loro protezione e ripristino sono fondamentali.
Con il termine economia blu ci si riferisce all'uso sostenibile delle risorse oceaniche per la crescita economica, il miglioramento dei mezzi di sussistenza e la creazione di posti di lavoro, mantenendo la salute dell'ecosistema oceanico.
Investire in tecnologie marine innovative può migliorare la gestione delle risorse, monitorare la salute degli oceani e sviluppare soluzioni sostenibili per la produzione di cibo e energia.
Insieme è meglio: la salvaguardia degli oceani richiede una cooperazione globale. Gli sforzi collettivi, come il Decennio delle Scienze Oceaniche, sono essenziali per condividere conoscenze, risorse e strategie efficaci.
Ecco, quindi, perché il 2024 rappresenta un anno cruciale nel Decennio delle Scienze Oceaniche. Eventi come la Ocean Decade Conference di Barcellona sono checkpoint fondamentali per condividere quanto osservato ed appreso a questo punto del nostro cammino, farne tesoro e provare veramente a cambiare marcia nell’affrontare questa grande sfida per tutta l’umanità e garantire un futuro prospero per le generazioni future.
La posta in gioco è alta, ma con un impegno deciso e collettivo, possiamo fare la differenza.