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Le click farm non utilizzano bot e profili fake per vendere interazioni sui social, ma si assicurano che i click siano di account esistenti. Nonostante ciò, tutte le piattaforme ne scoraggiano l’utilizzo. Scopriamo insieme cosa c’è dietro il fenomeno del click farming.

Decine, centinaia, o addirittura migliaia di telefoni collegati alla corrente 24 ore su 24 per generare ininterrottamente visualizzazioni, commenti, follower, ma anche click click su pubblicità o recensioni.

È il fenomeno delle click farm: organizzazioni che, a differenza dell’utilizzo di bot e profili fake per vendere interazioni sui social network, si assicurano che tutti i click siano di account realmente esistenti e riconducibili a persone vere.

C’è però un grosso MA... sembra che queste click farm si muovano in una zona grigia della legislazione che regola la navigazione su internet e l’uso dei social. È per questo che tutte le piattaforme social cercano di scoraggiare la pratica del click farming.

In fondo, come abbiamo già detto altre volte, il mondo digitale è un po’ come quello reale, pieno sia di cose positive ma anche negative.

Click farm: la fabbrica a prova di algoritmo

In principio c’erano i bot, programmi automatici studiati per svolgere azioni più o meno complesse, come generare like o scrivere addirittura commenti. Tuttavia, la ripetitività dei loro schemi faceva sì che gli algoritmi delle piattaforme riuscissero (anche se con un po’ di sforzi) a riconoscerli e a bloccarli, in quanto infrangevano le norme legate al mondo dei social.

Poi, però, sono arrivate le click farm, e tutto è cambiato.

Questo perché, alla base delle click farm, c’è una componente umana: gruppi di persone che, a pagamento, utilizzano grandi quantità di telefoni per generare interazioni utili per i social e gli e-commerce, migliorando la loro reputazione con recensioni fittizie.

Una vera "fattoria dei click", quindi, che rende quasi impossibile agli algoritmi riconoscere lo schema truffaldino (come è anche difficile per gli utenti esserne consapevoli). I pattern comportamentali umani, infatti, non sono prevedibili come quelli di una macchina, e le piattaforme non riescono a distinguere le interazioni reali da quelle a pagamento.

click farm

Come vengono gestite le click farm

La ricetta per creare una click farm? Niente di troppo complicato: basta avere un gran numero di telefoni, caricabatterie, SIM card e qualcuno che li utilizzi.

Ogni telefono, sempre collegato alla corrente, è dotato di una SIM per creare profili sui vari social media. Le click farm possono variare enormemente in dimensioni, da poche decine a centinaia o migliaia di telefoni, disposti su pannelli per essere facilmente accessibili. Questi dispositivi possono essere gestiti manualmente, con ogni interazione come visualizzazioni o "mi piace" effettuata direttamente sul singolo telefono.

Una click farm, inoltre, non richiede particolari spese operative, poiché i telefoni utilizzati sono quasi sempre prodotti di seconda mano o di bassa qualità, acquistati in blocco per ridurre i costi.

Queste strutture possono essere sia fisiche che virtuali e si trovano prevalentemente in paesi asiatici come Cina, India, Bangladesh, Filippine e Thailandia.

Click farm: pollice in su o pollice in giù?

Ma al di fuori di ogni giudizio etico o personale... le click farmsono legali?

La risposta non è semplicissima.

Le click farm operano in un'area legislativamente ambigua riguardante la navigazione su internet e l'uso dei social media.

La legalità delle click farm varia da paese a paese, a seconda delle leggi locali. Ad esempio, in Cina dal 2020 è vietato utilizzare click farm per scopi commerciali, mentre in molti paesi del Sudest asiatico non esistono leggi specifiche che ne limitano l'uso.

Oltre a questo, ci sono anche numerose testimonianze che parlano di condizioni di sfruttamento all'interno delle click farm, rendendo questa pratica molto più che discutibile. I lavoratori sono spesso pagati solamente un dollaro per mille interazioni e sottoposti a turni di lavoro che superano le otto ore quotidiane. Queste condizioni sollevano gravi preoccupazioni etiche e umane.
Le piattaforme social sconsigliano l'uso di queste tecniche per migliorare artificialmente le performance dei profili e tendono a penalizzare coloro che ne fanno uso, poiché le considerano pratiche commerciali disoneste.

Connettersi con le persone dovrebbe significare creare interazioni autentiche e significative, che possono realmente contribuire a far sorridere o cambiare la vita, facilitando la comunicazione. Questo approccio valorizza la genuinità e l'impatto positivo delle relazioni umane nel mondo digitale.

quote

“Non usare i social media per impressionare le persone. Usali per avere un impatto reale sulle loro vite.”

Dave Willis, doppiatore e sceneggiatore americano.

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