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Tra elisir di lunga vita e progresso: ora il desiderio di diventare più longevi diventa realtà.

Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri per i tuoi 16.463 anni, tanti auguri a te!

Difficoltà nello spegnere le candeline a parte, come sarebbe vivere per decine di migliaia di anni?

Dalla Fonte della giovinezza al Sacro Graal, dall’Agua de Vida alla pietra filosofale, dal sangue di drago al ritratto di Dorian Gray. La formula magica per la vita eterna è una storia vecchia come il mondo e, in qualunque epoca, l’uomo si è domandato se avrebbe potuto ingannare la morte o ha inventato leggende per illudersi che fosse possibile.

E se ora lo diventasse, possibile? Avresti tutto il tempo per girare il mondo (e perché no, magari per esplorare qualche nuovo pianeta!), imparare nuove lingue e conoscere altre culture, cambiare lavoro e avere l’idea del secolo. O anche solo per sistemare l’armadio una volta per tutte e liberarti di ciò che non ti serve.

Ebbene, non siamo ancora al per sempre, ma che ne dici di cominciare con 20.000 anni?

torta di compleanno

Vogliamo vivere più a lungo, più in salute, più giovani. E la scienza dice sì!

Nessuna pozione miracolosa e nemmeno un tesoro da cercare in capo al mondo: la risposta al desiderio di longevità arriva dalla scienza. O meglio, da João Pedro de Magalhães, professore di biogerontologia molecolare secondo cui la soluzione all’invecchiamento sta tutta nel nostro corredo genetico.

Studiando alcuni degli animali più longevi al mondo, tra cui la balena artica – capace di vivere fino a 200 anni – Magalhães ha compreso che il segreto di lunga vita di questi esemplari sta nella loro capacità di riparare i danni al DNA. Un po' come il programma complesso di un computer che, a lungo andare, ha bisogno di essere aggiornato per non diventare obsoleto.

Ecco, attualmente l’organismo dell’uomo non sarebbe in grado di riparare il proprio software e questo ne provoca l’inevitabile invecchiamento. Ed è qui che entra in gioco la scienza.

Secondo l’esperto, presto saremo in grado di intervenire su tessuti specifici e sviluppare farmaci capaci di estendere progressivamente la nostra aspettativa di vita.

quote

Sono convinto che possiamo effettuare interventi radicali, in grado di riscrivere il nostro "software" genetico […] Gli scienziati potrebbero teoricamente riprogrammare le nostre cellule modificando dei geni centrali all'invecchiamento

João Pedro de Magalhães

Quanto a lungo vivremo, dunque? Secondo i calcoli, la cura dell’invecchiamento umano potrebbe garantirci 1.000 anni di vita, fino a un’aspettativa massima di 20.000 anni. Touché!

Carpe diem: oltre il futuro c’è di più!

La scienza lo sa bene, per cominciare a parlare di futuro – che siano 50 anni o 10.000 – bisogna partire da oggi. Non è la prima volta, infatti, che ricerca scientifica e tecnologia si alleano per trovare soluzioni innovative a piccoli e grandi problemi di ogni giorno che possano, in qualche modo, migliorarci la vita o renderla più semplice.

Restando in tema di salute e longevità – ma senza arrivare a parlare di immortalità – l’ingegneria informatica sta facendo progressi nel settore farmaceutico, grazie al prezioso contributo dell’Intelligenza Artificiale. Una nuova tecnologia in grado di prevedere la forma di ogni proteina del corpo umano permetterà di sviluppare farmaci personalizzati in maniera più economica, veloce ed efficiente.

Una vita felice, dunque, non si ottiene necessariamente aggiungendo tanti zeri agli anni che festeggiamo. Ed è in questa direzione che puntano, ad esempio, l’idea della e-skin e il progetto Voice for Purpose, entrambi pensati per ricreare abilità sensoriali danneggiate o perdute. Scopo ultimo? Garantire migliori condizioni di vita a chiunque, anche e soprattutto nelle difficoltà.

Non sappiamo ancora se e quando vedremo i nostri anni crescere fino all’infinito – e oltre! Lo stesso Magalhães sostiene che la lotta all’invecchiamento “richiede una tecnologia che ancora non abbiamo, ma che potremmo sviluppare”.

Ma il punto è proprio questo: forse dovremmo smettere di sentirci perennemente dentro una corsa contro il tempo e di reagire all’ennesimo acciacco come una sconfitta.

Da mettersi le mani nei capelli (bianchi): perché tanta paura dell’età?

Vivere fino a 20.000: ma perché ci piace tanto l'idea di diventare così longevi? Ovviamente, c’è chi resta scettico davanti a notizie di questo tipo, ma c’è anche chi già grida al miracolo ed è convinto di avere finalmente trovato la soluzione al più grande dei mali: il famigerato scorrere del tempo.

Eh sì, perché sempre più spesso oggi, la comparsa di un nuovo capello bianco. o di una ruga in più sulla fronte, sono capaci di terrorizzarci. Complici i canoni estetici più diffusi, in una società che ci vorrebbe giovani e belli per sempre, ma che soprattutto non contempla l’imperfezione.

Che si tratti di aspetto esteriore, infatti, o di carriera scolastica, professionale, o sportiva, il mantra che ci sentiamo ripetere è sempre lo stesso: devi lavorare sodo, eccellere ed essere perfetto!

Ed ecco che allora, l’avanzare dell’età diventa un mostro cattivo da combattere, perché rappresenta tutto ciò che non si può più essere e che non si può più fare perché si è troppo vecchi. Ma è davvero così?

Fortunatamente, accanto agli stereotipi legati all’età, si stanno diffondendo anche modelli virtuosi che dicono tutto il contrario. In particolare, i social network si fanno mezzo e portavoce di un messaggio forte e chiaro: per divertirsi, imparare, sperimentare, condividere non esiste un’età giusta e una sbagliata.

Basta la voglia di connettersi agli altri e la curiosità di scoprire un mondo che – a proposito di visioni dal futuro – 50 anni fa non si sarebbe nemmeno riusciti a immaginare. La Rete diventa quel modo di sentirsi vicini anche quando si è lontani, basta una videochiamata su WhatsApp! O anche il palcoscenico perfetto per diffondere allegria e qualche saggio consiglio diventando una (gran)star sui social. Sì, anche a 90 anni!

Ed è così che generazioni diverse, all’apparenza diametralmente opposte, si incontrano e condividono spazi e formati tutt’altro che inaccessibili anche per chi, quelle famose rughe, ormai non le conta neanche più.

Perché in fondo, qualunque età tu abbia, a che serve contare gli anni che hai davanti, se poi non vivi al massimo nel qui e ora? Una cosa è certa, mentre attendiamo risposte dalla scienza, il presente è tutto ciò che abbiamo e possiamo davvero viverlo al massimo, a 25 come a 70 anni!

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