«Mamma, voglio andare sulla luna!»: il costo del turismo spaziale

di Redazione 5 Ottobre 2022 •

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Spazio e sostenibilità, quanto possono convivere le due cose in un mondo in cui il turismo spaziale sta letteralmente decollando? In occasione della World Space Week, vediamo cosa la società è disposta a fare per un po’ di intrattenimento.

Il 2021 è stato l’anno che ha lanciato in tutto e per tutto il turismo spaziale, esattamente 60 anni dopo Yuri Gagarin, il primo uomo ad aver viaggiato nello spazio. L’anno appena trascorso ha visto 15 civili bucare l’atmosfera terrestre, inoltrandosi fra le stelle dello spazio. L’obbiettivo? Semplice e puro intrattenimento. Un’esperienza da vivere ammirando la Terra dall’alto e fluttuando in assenza di gravità. Insomma, una tranquilla gita fuori porta.

Ma se negli anni ’60 fu “Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità”, possiamo dire lo stesso sui viaggi spaziali a scopo turistico?

Turismo spaziale: Star Trek o realtà?

Fino a poco fa, volare verso l’infinito e oltre era un sogno per soli esperti astronauti. Fu nell’ormai lontano 2001 che Dannis Tito, un miliardario americano, divenne il primo turista spaziale trascorrendo ben 8 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Dopo più di 20 anni, con 16 voli e oltre 40 passeggeri civili, possiamo dire che il turismo spaziale sia diventato un vero e proprio trend, anche se molto, molto esclusivo.

Per ora sono previsti solo voli suborbitali della durata di pochi minuti o voli orbitali di qualche giorno, ma le attività e le aziende che stanno investendo nel settore si stanno moltiplicando, così come le destinazioni. Tra le più note, la compagnia del colosso americano Elon Musk che alla fine del 2021 ha organizzato il primo viaggio nello spazio di soli civili. Una sorta di gita extraterrestre di 3 giorni in orbita intorno alla Terra, senza la presenza di alcun astronauta professionista.

Per il momento, però, quella dei viaggi nello spazio sembra essere un'esperienza destinata a pochi. In base al tipo di viaggio e alla durata, infatti, ad oggi il prezzo di un biglietto per lo spazio può andare dai 125 mila ai 55 milioni di dollari. Decisamente prezzi stellari. Ma se il costo esorbitante non fosse l’unico limite?

I viaggi spaziali turistici sono davvero una rivoluzione?

Nel futuro probabilmente rimarranno i voli più cari di sempre, ma il problema principale dei viaggi nello spazio non sarebbe questo, quanto piuttosto l'inquinamento prodotto. Il lancio di razzi e missili è estremamente dannoso per l’ambiente: pochi minuti di volo nello spazio consumano il doppio di energia di una famiglia americana in un anno!

Nel futuro la popolarità dei viaggi turistici nello spazio potrebbe aumentare notevolmente: si stima che entro 10 anni il 6% della popolazione potrà permettersi un weekend nello spazio, ampliando di gran lunga la clientela del turismo spaziale. L'aumento della quantità di lanci di razzi, carbonio nero, gas nocivi e fuliggine potrebbe quindi provocare un danno considerevole allo strato di ozono. Basti pensare che solo la compagnia spaziale dell’imprenditore Richard Branson mira a lanciare 400 navicelle all’anno e che 1.000 voli nello spazio potrebbero riscaldare l'Antartide di quasi 1°C!

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L'impronta di carbonio dovuta al lancio nello spazio di uno di questi razzi è incredibilmente alta, quasi 100 volte superiore a quella di un volo aereo a lungo raggio. È incredibilmente problematico se vogliamo essere consapevoli dell'ambiente e considerare la nostra impronta di carbonio

Recode Eloise Marais, professoressa di geografia fisica all'University College di Londra.

Space and Sustainability: i poli opposti che si attraggono

Il tema della sostenibilità è proprio il fulcro della World Space Week 2022 che va in onda dal 4 al 10 ottobre e che per quest’edizione vuole riflettere sul raggiungimento della sostenibilità nello spazio e dallo spazio. Una serie di eventi e incontri in tutto il mondo che affronteranno la questione da due angolazioni diverse.

Se da una parte i viaggi e le attività spaziali sono dannosi per l’ambientale, dall’altra l'esplorazione spaziale e l'osservazione a distanza della Terra contribuiscono a migliorare il nostro pianeta, permettendo di trovare soluzioni che possano renderlo più pulito, equo e sicuro.

Misurazione del cambiamento climatico, valutazione dell'inquinamento terrestre e marittimo, sostegno all'agricoltura nei paesi in via di sviluppo: raggiungere questi obbiettivi sarebbe molto più difficile senza la tecnologia spaziale e i satelliti a disposizione degli scienziati. Per questo l’obbiettivo di quest’anno è lavorare per creare un ambiente spaziale sempre più sostenibile, un futuro in cui le tecnologie utilizzate saranno davvero più ecologiche. In questa situazione allora il turismo spaziale potrà essere tollerato.

Quindi, nonostante il 64% degli americani affermi di voler diventare un turista spaziale nella vita, per il momento il “viaggio panoramico” rimane totalmente fuori programma. Ma chissà, forse un giorno Natale e Ferragosto li trascorreremo in un hotel sulla Luna vista infinito. 

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