Meta lancia Threads: il social dove le parole contano
di Redazione 2 Febbraio 2024 •
di Redazione 2 Febbraio 2024 •
Ok, siamo sinceri: un altro social network? Proprio quello che ci mancava, no? Eppure, a due mesi dal suo debutto italiano, Threads sta già spopolando.
Questa nuova creatura di Meta si è lanciata nell'arena dei social con una promessa audace: qui, le parole sono le vere protagoniste. In un mondo dove spesso ci troviamo sopraffatti dalle immagini, Threads gioca la carta dell'autenticità, mettendo al centro le conversazioni, l'ascolto, la comprensione. Ma la domanda da un milione di euro è: riuscirà a tenere testa ai colossi del settore e a restare sulla cresta dell'onda? La sfida di Threads è grande: non solo tecnologica, ma soprattutto sociale. Il vero banco di prova sarà quanto noi saremo disposti a dare davvero valore alle parole.
Lanciata in oltre 100 paesi, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Giappone, Threads si propone come una versione testuale di Instagram, che permette di condividere post di testo, con un limite massimo di 500 caratteri, ideali per esprimere idee, pensieri o semplicemente il proprio umore. Mark Zuckerberg, papà di Facebook, ha dato il benvenuto agli utenti con entusiasmo, sottolineando l'importanza di creare una "comunità amichevole".
Con milioni e milioni di iscrizioni a poche ore dal lancio, Threads si presenta come una piattaforma potenzialmente influente, attraendo celebrità come Gordon Ramsay e Shakira. Zuckerberg, infatti ha riferito che Threads ha raggiunto 30 milioni di utenti in meno di 24 ore. Per capirci, Instagram ha impiegato 15 mesi per raggiungere 30 milioni di download, mentre TikTok ha raggiunto il traguardo in poco meno di due anni, secondo data.ai.
Insomma, sembra che Threads abbia tutte le carte in regola per diventare il nuovo fenomeno social. Ma come in tutte le storie, solo il tempo dirà se vivrà felice e contento o se sarà un fuoco di paglia.
È importante offrire ai nostri utenti un’esperienza social che sia focalizzata sulla creazione di conversazioni più importanti e personali. Threads è stata creata per soddisfare queste esigenze, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente per gli utenti di tutto il mondo.
Mark Zuckerberg
Threads si presenta come "uno spazio positivo e creativo per esprimere le proprie idee". Una piattaforma di microblogging che consente di creare “threads” (ovvero i filoni) su specifici argomenti, permettendo di organizzare conversazioni e pensieri, discutere di argomenti che ci stanno a cuore ed esporre le proprie idee in tempo reale. Un po' come avere un diario personale, ma aperto a tutti. L’applicazione, infatti, offre diverse funzionalità per interagire fra utenti, tra cui mettere like, commentare, rispondere e condividere, scoprendo così nuove conversazioni interessanti. E poi? Si possono condividere link, foto e video, ma anche file audio da registrare live, proprio lì, sull'app. Sì, proprio come quei vocali di WhatsApp che tutti amiamo e odiamo allo stesso tempo. Ma qui c'è di più: Threads vuole essere uno strumento inclusivo. I vocali si possono ascoltare, ma possono anche essere trascritti direttamente nel post.
Insomma, sembrerebbe che lo scopo di Threads sia proprio offrire una connessione e un’esperienza di conversazione più intima rispetto a quella offerta da altri social, creando dialoghi personali e interattivi.
Non è solo un gioco di chi ha la tecnologia più innovativa, no. La domanda è, saremo davvero in grado di ascoltarci, di confrontarci senza perdere le staffe, di scambiarci idee con quel pizzico di gentilezza e rispetto che sembra così raro oggi?
In un mondo dove le fake news fanno il bello e cattivo tempo, dove l'hete speech è all'ordine del giorno, Threads vuole essere uno spazio virtuale dove ritrovare il senso dell'autenticità, dove il dialogo non è un campo di battaglia, ma un tavolo intorno al quale sedersi e parlare, davvero.
Il sogno di Threads è grande: creare un ambiente dove le conversazioni non sono monologhi paralleli, ma veri scambi, aperti a nuove prospettive. È una sfida che non riguarda solo Threads, ma tutti noi, utenti della rete. Riusciremo a fare di Threads quel luogo dove le parole costruiscono ponti invece di alzare muri?
In un'epoca dove i social media sono spesso terreno fertile per conflitti e malintesi, sarà Threads a guidarci o saremo noi, con le nostre parole e il nostro ascolto, a tracciare la strada? Questo è tutto da vedere, ma una cosa è certa: la conversazione è appena cominciata.