Bellezza fuori da ogni schema: ma quanto vale l'arte contemporanea?

di Redazione 18 Dicembre 2024 •

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Sei milioni di dollari, dodici, novantuno, chi offre di più? L’arte contemporanea può raggiungere prezzi veramente impressionanti. Ma perché vale così tanto? Esploriamo insieme i motivi.

Quanto può costare, di solito, una banana? Dai cinquanta centesimi a un euro?

Beh, la famosa banana attaccata al muro di Maurizio Cattelan è stata acquistata per ben 6,2 milioni di dollari.

Assurdo? Forse per alcuni sì, ma è questo il prezzo di molte opere d’arte contemporanea. Un mondo difficile da comprendere appieno, ma che riflette in parte la società in cui viviamo.

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L'arte contemporanea è facile da fare, difficilissima da capire

Angelo Lorenzo Crespi, giornalista e critico d’arte

Bello come un quadro… o forse no

È difficile stabilire quando sia nata e come si sia sviluppata l'arte contemporanea. Alcuni la collocano con la fine della Seconda Guerra Mondiale, mentre altri la individuano con la caduta del Muro di Berlino. In ogni caso, si tratta di un tipo di arte che è stato caratterizzato dalle avanguardie, dai primi futuristi, dal dadaismo, dalla pop art, fino a diventare puramente concettuale o astratto, come gli NFT.

Il termine ‘arte concettuale’ è stato coniato verso la metà degli anni '60 da Joseph Kosuth. Per Kosuth, infatti, “l'arte esiste solo come idea”. La sua opera più celebre, Una e tre sedie, è un'installazione che include una sedia da giardino, una fotografia in bianco e nero della stessa sedia e una seconda fotografia che mostra la definizione della parola "sedia" tratta da un vocabolario. Per gli aderenti all'arte concettuale, infatti, l'importanza di un'opera non risiede nell'estetica o nella sua capacità di suscitare emozioni, ma nel concetto che essa comunica, anche se difficile da definire.

Ma perché qualcosa che non si preoccupa della bellezza estetica è arrivato a valere così tanto sul mercato?

Chi ha detto che con l’arte non si mangia?

La celebre banana attaccata al muro di Cattelan è stata venduta per 6,2 milioni di dollari. Ma non finisce qui: l'acquirente ha addirittura deciso di mangiarla, dando vita a una vera e propria "provocazione nella provocazione".

Ma l’opera di Cattelan non è la sola ad essere stata venduta a prezzi esorbitanti. Basti pensare al celebre quadro di Banksy, Girl with Balloon , che nel 2018 ha fatto scalpore quando, subito dopo essere stato battuto all'asta per oltre un milione di sterline, si è autodistrutto parzialmente grazie a un meccanismo nascosto nella cornice. Un gesto che ha trasformato l’opera in un evento artistico e ha sollevato interrogativi sul valore dell'arte, sulla sua transitorietà e sul ruolo del mercato.

Altre opere altrettanto celebri sono diventate simboli di un’arte che gioca con i confini tra estetica, concetto e provocazione. Un esempio è Rabbit di Jeff Koons, una scultura realizzata in acciaio inox lucido, alta 41 pollici, che rappresenta un coniglio stilizzato, venduta per la cifra record di 91 milioni di dollari.

O ancora, The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living di Damien Hirst, che rappresenta uno squalo tigre conservato in formaldeide all’interno di una grande teca di vetro. Un’opera dal forte impatto emotivo che è stata venduta per 12 milioni di dollari.

Tutte queste opere, oltre al prezzo impressionante, hanno in comune una cosa fondamentale: la capacità di sfidare le convenzioni e di sollevare interrogativi sul significato dell'arte, sul suo valore e sul ruolo che gioca nella nostra società.

arte contemporanea

Arte contemporanea: un ritratto della società

L'arte contemporanea non è solo una questione di "bellezza" o di "tecnica", ma diventa un linguaggio che comunica idee, concetti e riflessioni sul mondo che ci circonda. In un mondo dove tutto è più astratto, e dove anche i musei possono perdere la loro fisicità, questo genere di espressione diventa ancora più potente e sfaccettata. 

Le opere contemporanee, a differenza di quelle classiche, non sono vincolate a un canone estetico predeterminato. Per fare un esempio, la già citata opera di Damien Hirst è una vera e propria riflessione sulla vita e sulla morte, sull’impossibilità di afferrare la nostra mortalità finché non ne siamo confrontati.

Anche l’autodistruzione dell’opera di Bansky ha un significato intrinseco che va oltre il semplice shock visivo. Quando il dipinto si è distrutto parzialmente subito dopo essere stato venduto all’asta, ha sollevato una riflessione sull'arte stessa, sul suo valore e sulla sua permanenza.

Tutte queste caratteristiche rendono le opere di arte contemporanea uniche nel loro genere e difficilmente replicabili, il che ne aumenta la rarità e, di conseguenza, il valore per collezionisti e galleristi, trasformando le opere in una forma di investimento. Molti acquirenti, infatti, comprano opere d'arte con l'aspettativa che il loro valore aumenterà nel tempo.

Per quanto il prezzo di queste opere possa sembrare assurdo, dobbiamo considerare che esso riflette parte dello spirito della nostra società ed è strettamente connesso al nostro modo di essere. Da una parte, c'è la ricerca introspettiva di qualcosa di più; dall'altra, il desiderio di unicità, di qualcosa di esclusivo che solo noi possiamo possedere... e a volte, anche comprendere.

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