Venezia Is Back: com’è cambiata la Mostra del Cinema
di Rolling Stone 7 Settembre 2022 •
di Rolling Stone 7 Settembre 2022 •
La prima edizione andò in scena al Lido dal 6 al 21 agosto del 1932, e da allora il festival di cinema più longevo del mondo ha attraversato decenni di glorie, glamour, scandali, polemiche, ma sempre mantenendo inalterato il suo fascino. Fino a oggi, con l’edizione inaugurata da White Noise di Noah Baumbach, con Julianne Moore presidente di giuria e tantissime star, da Harry Styles a Cate Blanchett, da Timothée Chalamet a Penélope Cruz.
Dice Nicola Lagioia che la letteratura ha una straordinaria capacità di “colmare la distanza (a volte enorme) che ci separa da noi stessi”. Sostituite la parola cinema a letteratura, e scoprirete che funziona ancora perfettamente. La Mostra del Cinema di Venezia è anche questo: l’invito a un viaggio sorprendente, al termine del quale forse non saremo più gli stessi di prima.
Alberto Barbera, Direttore della 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
America loves Venice Film Festival
Se sfogliate gli album degli anni d’oro, capite subito che l’amore dello star system internazionale nei confronti della Mostra è sempre stato fortissimo. Da Ingrid Bergman a Paul Newman, da Jane Fonda a Sean Connery, fino a Winston Churchill che fa il bagno nella Laguna, non c’è celeb che non sia passata dall’Hotel Excelsior e dintorni nei giorni del festival. Poi, tra gli anni ’80 e la fine degli anni ’90, l’amore sembrava essersi un po’ offuscato. Fino al nuovo millennio, in particolare dagli anni ’10.
Le ultime edizioni dirette da Alberto Barbera hanno ricompattato la relazione che storicamente esiste tra Venezia e Hollywood, trovando un equilibrio perfetto tra l’“Arte” della dicitura ufficiale e l’industria che pensa (anche) al grande pubblico. Basta scorrere la lista dei titoli presentati (e spesso premiati) al Lido e poi arrivati agli Oscar: Gravity di Alfonso Cuarón, Birdman di Alejandro González Iñárritu, La La Land di Damien Chazelle, La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, La favorita di Yorgos Lanthimos, A Star Is Born di Bradley Cooper, Joker di Todd Phillips… e la lista sarebbe ancora lunghissima. Venice is back!
Festival del Cinema di Venezia 2022, l’anno del coraggio
Nell’annata peggiore per i grandi eventi del vivo, Venezia è stato l’unico grande festival di cinema che – con tutte le precauzioni necessarie, e col giusto senso di “misura” dettato dalla gravità del momento che tutto il mondo stava vivendo – ha giocato una scommessa rischiosa: continuare.
Parliamo ovviamente del 2020, quando l’emergenza Covid non ha interrotto la Mostra. Una scelta coraggiosa e insieme capace di far comprendere su scala globale l’importanza cruciale della cultura come collante per la speranza e la ripartenza. Cate Blanchett presidente di giuria, Leone d’oro a Nomadland di Chloé Zhao con protagonista Frances McDormand (sempre a proposito di Oscar…) e una selezione più “local” (leggi: europea) anche per quanto riguarda le star (vedi la Coppa Volpi al nostro Pierfrancesco Favino). Ma, nonostante la barriera che divideva il red carpet dal pubblico, si è avvertito lo stesso senso di calore e condivisione che si respira sempre per dieci giorni, nella “bolla” del Lido che, anche a quel giro, non si è fermata.
Se il 2021 è stato ancora in gran parte segnato dalle disposizioni anti-pandemia (ma ha comunque segnato il ritorno dei divi in Laguna: Timothée Chalamet, Zendaya, Kristen Stewart, Penélope Cruz, Dakota Johnson e tantissimi altri), il 2022 si preannuncia come l’anno del vero ritorno ai fasti che ben conoscevamo.
Niente più “muro” tra i fan e i loro beniamini, massima capienza delle sale (e tantissimi biglietti venduti) e una selezione di film, a partire dal citato titolo d’apertura starring Adam Driver e Greta Gerwig, che arriverà dritta ai massimi premi dei prossimi mesi: il citato Harry Styles è protagonista dell’attesissimo (e chiacchieratissimo) Don’t Worry Darling della compagna Olivia Wilde, e poi ci sono Blonde di Andrew Dominik con Ana de Armas alias Marilyn Monroe, Bardo del premio Oscar Alejandro González Iñárritu, The Whale di Darren Aronofsky con Brendan Fraser, The Son di Florian Zeller (già statuetta per The Father) con Hugh Jackman e Laura Dern, Bones and All di Luca Guadagnino starring Timothée Chalamet, e l’elenco è ancora lunghissimo. Si ricomincia… da Venezia, of course.