Premio Strega 2022: riflessioni, trame e consigli di lettura

di Redazione 4 Luglio 2022 •

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Quella di quest’anno è un’edizione più unica che rara. La tradizionale cinquina si è allargata: 7 libri, 7 finalisti. 7 autori che si contendono il premio letterario più ambito d’Italia.

Una finale che passerà alla storia, quella della 76° edizione del Premio Strega. Se è già successo, nel 2020, che la cinquina si trasformasse in sestina, per la prima volta i finalisti sono ben 7. Com’è stato possibile? Nessuno strappo alle regole. È tutto in linea con il regolamento redatto dalla Fondazione Bellonci, il quale prevede la candidatura automatica per chi arriva a pari merito. È inoltre previsto un meccanismo di compensazione per cui, se tutti i finalisti prescelti appartengono a grandi gruppi editoriali, avvenga il ripescaggio di un libro appartenente a un piccolo editore. Un modo, insomma, per promuovere la buona lettura e spingere anche gli autori che provengono da realtà più piccole, per dare rilievo alle buone storie, che sono ciò che, infondo, ci fa sentire un po’ meno soli. 

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Il nostro compito è quello di promuovere la lettura di buoni libri, ci accontentiamo di questo e francamente non ci sembra neanche un’impresa da poco.

Stefano Petrocchi, Direttore della Fondazione Bellonci

Premio Strega 2022, i sette titoli

Eccoli, i fantastici 7 di quest’anno:

  1. Mario Desiati, Spatriati;
  2. Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij;
  3. Marco Amerighi, Randagi;
  4. Veronica Raimo, Niente di vero;
  5. Fabio Bacà, Nova;
  6. Alessandra Carati, E poi saremo salvi;
  7. Veronica Galletta, Nina sull’argine.

Sono loro i sette autori che quest’anno hanno proposto al grande pubblico storie diverse tra loro, hanno raccontato di mondi e personaggi differenti, che, con le loro avventure e vicissitudini, hanno fatto emozionare, riflettere, divertire i lettori

Incroci di trame e temi nei romanzi del Premio Strega 2022

Le trame e i temi dei romanzi in gara quest’anno sembrano essere in qualche modo comunicanti. Contaminati. Protagonisti appartenenti a generazioni che, in fondo in fondo, hanno qualcosa da dirsi. Luoghi, città diverse – italiane ed europee - che sballottano i personaggi tra nostalgia e smarrimento.

La famiglia scomoda che viene dipinta in Niente di vero di Veronica Ramio si muove tra i ricordi, un po’ veri e un po’ no, della protagonista che racconta in modo dissacrante e irriverente della sua vita tra Roma e Berlino. Un’altra famiglia ingombrante emerge dalle pagine di Randagi, il romanzo di Marco Amerighi. Due generazioni a confronto e due città profondamente diverse, Pisa e Madrid, che generano smarrimento. A fare da sfondo, l’avvento di Internet e il cambio di riferimenti valoriali a cavallo tra il Novecento e gli anni Duemila.

La capitale tedesca ha un ruolo fondamentale anche nel romanzo di Mario Desiati, Spatriati. Un romanzo che possiamo definire di formazione, se vogliamo essere riduttivi. Un’amicizia e un viaggio alla ricerca della propria identità nel tentativo di lasciarsi alle spalle il Meridione.

E poi saremo salvi, la saga famigliare di Alessandra Carati che ruota attorno a Aida, profuga bosniaca e protagonista femminile forte che si trova combattuta tra le sue origini e la voglia di una nuova vita. A pari merito con il romanzo della Carati, è arrivato Fabio Bacà con il suo Nova, un romanzo sperimentale che affronta temi cupi. L’ordinarietà del suo personaggio si scontra con il tema della violenza e non manca di comunicare con l’ordinaria quotidianità del protagonista ritratto da Claudio Piersanti in Quel maledetto Vronskij, un uomo di mezz’età alle prese con la fine del suo matrimonio che tenta di superare il dolore cercando risposte nella lettura di Anna Karenina, uno dei libri che Giulia ha lasciato sulla libreria, prima di andarsene senza spiegazioni.

Si scrive e si legge per un motivo soltanto

Insomma, tra i magnifici 7 che si contendono il Premio Strega di quest’anno, ogni lettore può trovare la storia di cui ha bisogno e personaggi con cui confrontarsi. In fondo, è questo il senso della letteratura, no? 

premio strega 2022

Leggendo ci accorgiamo di non essere poi così strani. O di stare attraversando difficoltà che, tutto sommato, qualcuno prima di noi ha vissuto. Leggere significa entrare in contatto con l’intimità di qualcun altro. E non si intende solo l’autore. Ogni persona che entra in contatto con le pagine di un libro interpreta la stessa storia a modo proprio, conferendole sfumature personalissime. Il libro stesso – con le sue storie, personaggi, pensieri e riflessioni – entra a far parte del personale di ognuno. È una rete. Una rete infinita e intricatissima.

Leggere è connessione pura: con sé stessi e con gli altri. Con parti di te che non conoscevi e con chi non conoscerai mai. Nella loro diversità e nei loro temi comuni, le 7 opere candidate al premio strega l’hanno dimostrato: si scrive e si legge per sentirsi meno soli. E ci si riesce sempre. 

Conclusioni e pronostici di un Premio Strega più unico che raro

Con 244 voti, Mario Desiati con Spatriati si trova al primo posto della classifica. Il favorito. Anche Veronica Raimo, però, non scherza. Vincitrice del Premio Strega Giovani 2022, ha dimostrato che il suo Niente di vero ha già conquistato i baby lettori, la giuria compresa tra i 16 e i 18 anni provenienti dalle scuole secondarie superiori. I lettori di domani, insomma. Se c’è una cosa certa, però, è che al Premio Strega nulla può essere dato per scontato e tutti i “plot twist” sono ammessi.

Tra i pronostici, le scommesse, i “raccomandati” e le solite polemiche che orbitano attorno agli esclusi, c’è un aspetto da considerare, che accomuna tutti i romanzi in gara, finalisti e non solo: l’edizione di quest’anno rimarrà unica non soltanto per il fatto della cinquina allargata. Come spiega Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo del premio, le opere in gara quest’anno al Premio Strega sono state scritte nella solitudine forzata della pandemia. Se a fare da fil-rouge tra le opere in gara c’è la condivisione, da parte degli autori, di un evento traumatico e straordinario (nel senso letterale) del lockdown, allo stesso tempo, ogni romanzo è un mondo a sé. Proprio grazie alla varietà delle opere in gara, la narrativa italiana contemporanea si dimostra in grado di affrontare tematiche ampie con stili personalissimi: il cupo, l’ironia, la graffiante sfacciataggine.

Insomma, tra i magnifici 7 che si contendono il Premio Strega di quest’anno, ogni lettore può trovare la storia di cui ha bisogno e personaggi con cui confrontarsi. Detto ciò, abbiamo parlato anche troppo. Ora, non resta che aspettare il fatidico 7 luglio e magari, nel frattempo, andare in libreria.

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