Connessi non solo online. Trova te stesso e vivi le tue passioni.
di Tlon 26 Gennaio 2022 •
di Tlon 26 Gennaio 2022 •
Cosa vuol dire essere in relazione? Come si fa a coltivare relazioni sane? La parola relazione viene da refĕrre, che significa “riferire”, “riportare”. Si è in relazione con qualcuno quando si è connessi, trasportati, legati da uno scambio costante. Una relazione non può lasciarci indifferenti e neutrali rispetto all’altra persona, e in qualche modo riguarda anche la nostra identità, è un trasporto capace di attivare le energie di entrambi.
Il problema nasce dal fatto che nessuno ci ha spiegato come coltivare una relazione, tanto nel mondo fisico quanto in quello digitale, e possiamo convincerci che - una volta trovata la persona “giusta”, nel lavoro o nella vita affettiva - ogni cosa andrà liscia come l’olio per tutta la vita. Ma una connessione statica è una relazione morta.
Stare insieme significa veder emergere parti di sé che non si conoscevano, desideri nuovi, difficoltà da superare. Ognuno di noi è un cantiere, e in fondo viviamo tutta la vita in uno stato di “lavori in corso”, quindi la relazione non è mai qualcosa di immutabile, ma cambia al cambiare delle persone.
Il cambiamento è essenziale in ogni relazione, perché la relazione rimane viva se accompagna il cambiamento, se educa all’insegnamento e insegna l’educazione.
Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Tlon
Come si costruisce una buona relazione
Ma come si costruisce una connessione? Quando si entra in relazione? Ci concentriamo tanto sull’inizio e sulla fine, ma la parte davvero difficile da imparare è la costruzione del ponte che ci trasporta dal primo incontro allo stato più profondo di una relazione. Non c’è un solo modo per farlo: una relazione può basarsi su modi diversi di vivere la quotidianità, l’intimità, gli spazi e i progetti in comune. L’essenziale non è fare le cose giuste in assoluto, ma fare le cose giuste per sé stessi e per l’altra persona in questo esatto periodo della vostra vita. Le scelte devono essere consensuali, non imposte da una parte e accettate dall’altra.
Per questo parlare, dialogare, mettere in chiaro fin dall’inizio cosa si desidera, quali sono le passioni che si ha intenzione di coltivare senza censure è fondamentale. Eppure, sebbene sul piano teorico sembra quasi scontato, nella pratica è raro che si decida davvero quali sono le basi della propria relazione, perché farlo è scomodo e fa sentire aperti, nudi, quindi vulnerabili. Ci vuole un po’ di coraggio per vedere le cose più chiaramente, fare emergere le divergenze e cercare di capire come superarle. Vale per le relazioni amorose, ma anche per quelle di amicizia o di lavoro, perché in fondo si tratta sempre di persone diverse che scelgono di creare un legame, pur mantenendo la propria identità.
L’arte della relazione
Per creare una relazione autentica e duratura, quindi, ci vogliono impegno e attenzione, oltre che una buona dose di sincerità con sé e con l’altra persona. Si tratta di prendersi cura senza farsi usare, di aprirsi senza rovesciare la propria negatività addosso all’altro ma, anzi, di accorgersi di quali siano i suoi talenti inespressi, i desideri che nasconde, le difficoltà di cui ha paura di parlarci, e aiutarlo a muoversi nella giusta direzione. Ciò aiuta anche noi a venire fuori e crea un circolo virtuoso, una possibilità di fioritura comune. Niente di perfetto e concluso, dunque, ma qualcosa di mutevole, che cambia insieme alle persone che ne fanno parte.
Il cambiamento è essenziale in ogni relazione, perché la relazione rimane viva se accompagna il cambiamento, se educa all’insegnamento e insegna l’educazione.
Insegnare e educare, infatti, sono due processi complementari, che non si escludono a vicenda e che, pur avendo sostanziali differenze, possiedono anche molti aspetti in comune. Tanto il cuore dell’insegnamento quanto quello dell’educazione consistono, infatti, nella capacità di immaginare: è soltanto immaginando il futuro, l’evoluzione possibile, la crescita potenziale dell’altra persona che si può essere realmente utili ed efficaci. Quello che si impara passa sempre attraverso la relazione che nasce tra chi insegna e chi apprende.
“Si cresce solo se sognati”, come ha scritto Danilo Dolci, e in fondo l’educazione e l’insegnamento passano dalla capacità di sognarsi a vicenda, di immaginare la meraviglia presente e futura dell’altro.
Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Tlon