Morning person: esserlo o non esserlo? Questo è il dilemma

di Redazione 1 Settembre 2023 •

Condividi articolo:

Decifrando il mistero dell'essere un mattiniero, fra sensi di colpa, Instagram e colazioni da re.

Sveglia all'alba, una corsa al parco, doccia fredda, skincare, una lettura ispiratrice. E poi, preparare il letto alla perfezione, colazione con frullati e superfood, scrivere nel diario, meditare e, perché no, trovare il tempo per una sessione di stretching. Il tutto, ovviamente, prima che l'orologio suoni le nove del mattino.

Benvenuto nel mondo di una morning person, dove l'alba si trasforma in una passerella per ritratti perfetti di una vita produttiva. Ma dietro questo vortice di energia mattutina, si cela un dilemma: è davvero necessario fare tutto questo per sentirsi realizzati? Indaghiamo.

L'eterno dualismo: allodole VS civette

Nell’universo, esistono due tipi di creature: quelle che, al primo cinguettio degli uccellini, saltano dal letto fresche come rose, e quelle che considerano l'alba più come l’orario adatto per andare a dormire… che per svegliarsi! Sì, parliamo di mattinieri e nottambuli, due specie distinte che abitano lo stesso Pianeta (e spesso gli stessi appartamenti).

I primi, orgogliosi delle loro abitudini, considerano il loro ritmo un superpotere. Si svegliano all'alba, fanno jogging, compilano bullet journal con gli obiettivi della giornata e a volte sembra che abbiano già conquistato il mondo prima che, i poveri nottambuli, siano anche solo riusciti a mettere piede fuori dal letto.

Dall'altra parte ci sono loro, i nottambuli, creature della notte che fioriscono quando il sole tramonta. Il loro picco di produttività arriva quando la maggior parte delle persone dorme, e il pensiero di svegliarsi presto, per loro, è più terrificante di un film horror.

Eppure, sembra che il mondo sia fatto su misura per le cosiddette morning person. È la società a dirci che dovremmo svegliarci presto per sfruttare ogni singolo momento della giornata, perché “il mattino ha l’oro in bocca”, e che dormire tardi è segno di pigrizia. Ma è davvero così? Oppure è solo un'altra di quelle false credenze che abbiamo interiorizzato senza pensarci troppo?

Instagram e TikTok hanno reso glam l'essere un morning person

Se pensi che l'ossessione per la morning routine sia solo un capriccio della società, allora forse non hai mai scrollato il feed di Instagram o TikTok. È una vera e propria esplosione di energia mattutina, un tripudio di meditazioni all'alba, di allenamenti fatti quando la maggior parte di noi sta ancora sognando, e di colazioni che sembrano uscite direttamente dal rullino di un food blogger professionista. 

Pensa che uno dei riti mattutini più comuni si chiama #5to9 in riferimento a ciò che accade tra le 5 e le 9 del mattino quando solo-le-persone-altamente-motivate hanno già dedicato quattro ore alle faccende domestiche e alla cura di sé, ancor prima di iniziare la giornata lavorativa.

quote

È come sentirsi sempre indietro in una gara che non si può vincere, il che non è utile per la motivazione o la positività

Dr. Nikole Benders-Hadi, psichiatra

Il mondo si è ribaltato! Sembra quasi che alzarsi alle cinque del mattino non sia più un dovere doloroso per chi deve andare al lavoro o a scuola, ma piuttosto una medaglia all’onore da ostentare. E, manco a dirlo, il tutto va condiviso in tempo reale sui social network.

Chi non è una "morning person" a questo punto non può fare a meno di sentirsi fuori posto, forse anche un po' pigro. Se non ti alzi all'alba per fare yoga o per preparare un frullato verde, sembra che tu non stia sfruttando appieno la tua giornata. Ma aspetta un attimo: è davvero necessario seguire questo ritmo frenetico per sentirsi bene con sé stessi? O c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo frenetico mostrare e ostentare?

orologio biologico morning person

Il senso di colpa del dormiglione: mito o realtà?

Chi ha detto che alzarsi tardi è sinonimo di pigrizia? Chi ha deciso che essere produttivi significa necessariamente iniziare la giornata all'alba?

In realtà, diversi studi hanno dimostrato che non tutti sono programmati per essere mattinieri. Secondo un rapporto di Adobe, The Future of Time, la risposta potrebbe essere generazionale, e cioè dipendere dall’età. 

Ah, la pressione di conformarsi alle aspettative sociali. Sai, non sei solo in questo. In effetti, il 63% dei Millennials e il 62% della Gen Z dichiara di sentirsi in trappola dalla pressione di lavorare durante l'orario d'ufficio, 9-18, anche se il loro livello di produttività è paragonabile a quello di una lumaca.

Un elemento interessante è poi legato al sonno, o meglio alla percezione dell’importanza del sonno. I Millennials dormono più dei loro genitori, in media altri 22 minuti al giorno. E quindi, se per la Generazione X lo stare a letto è considerato una forma di pigrizia, per i loro figli il riposo va incentivato perché fa bene al fisico e alla salute.

È semplicemente una questione di ritmi biologici. Dopotutto, la produttività non si misura in quantità, ma qualità. Non importa a che ora inizi la tua giornata, ma come la vivi. 

Verso una riconciliazione: dormire tardi può essere cool (e salutare)

Sì, hai letto bene. Dormire fino a tardi non solo può essere assolutamente cool, ma anche un atto d’amore nei confronti del tuo corpo e dei suoi bisogni naturali.

Non a caso, si sta affermando un nuovo trend che esalta la bellezza del dormire. Si chiama #SleepTok e sta spopolando su TikTok, con migliaia di video che mostrano letti accoglienti, routine serali rilassanti e consigli per migliorare la qualità del sonno. Insomma, sembra che il vento stia cambiando direzione.

Ricorda, non importa se sei un mattiniero o un nottambulo, quindi, alzati quando ti pare e goditi la tua giornata come meglio credi. Che sia all'alba o al tramonto, l'importante è stare bene con sé stessi. Buon risveglio (a qualsiasi ora sia)!

Suggeriti per te