Ma la costruzione di un’alternativa al mondo reale resta un po’ complicata…Negli ultimi anni, complice l’accelerazione digitale, svolgiamo online molte attività che un tempo erano destinate alla dimensione fisica: lo shopping in particolare, ma anche l’e-learning e la fruizione culturale sono un ottimo esempio. Il prossimo step però è una dimensione altra, quel metaverso nel quale agiremo con altri utenti e accederemo a servizi dedicati grazie al nostro corrispettivo avatar, un digital twin che rappresenterà una più radicale, e immersiva, estensione del nostro Io. A favorire l’accesso saranno device e dispositivi di virtual reality (VR).
Il concetto di metaverso però resta ancora nebuloso, anche se molti concordano si tratti di una convergenza più alta tra mondo fisico e digitale.
L’unica certezza è l’hype che genera: digitando su Google metaverse sono oltre cento milioni i risultati a disposizione e gli annunci di investimenti, debutti e “aperture” nello spazio virtuale tridimensionale fioccano senza sosta. A segnare la svolta, è stata nel 2021 la decisione di Mark Zuckerberg di ribattezzare Facebook, ormai universalmente noto come Meta: una scommessa tecnologica e nominale lanciata con la speranza di essere visti come “metaverse company”. Ma in che senso? L’impegno dichiarato è offrire nuove vie per aiutare gli utenti a esplorare i propri interessi e a connettersi con le persone care, creando “un posto dove lavorare, giocare e connettersi con altri in esperienze immersive online” che supera i tradizionali limiti del mondo fisico.