#Borderless come la prossima Capitale della Cultura. Conosciamo GO!2025

di Redazione 9 Ottobre 2024 •

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Gorizia e Nova Gorica sono due città con un passato complesso, che hanno trasformato un confine tragicamente diviso in un esempio di collaborazione. Scopriamo i retroscena che hanno portato queste città a essere elette come prima Capitale europea transfrontaliera della Cultura.

È proprio vero che l’unione fa la forza, soprattutto in casi come questo. A sei anni da Matera 2019, la nostra Gorizia e la slovena Nova Gorica hanno presentato una candidatura congiunta, riuscendo a ottenere la prestigiosa nomina come Capitale Europea della Cultura 2025.

Un evento più unico che raro, reso possibile dal progetto GO! Borderless.

Inizialmente, oltre alla tedesca Chemnitz, l’altra capitale europea doveva essere una città slovena. Tuttavia, durante il processo di selezione, è emerso il progetto condiviso tra Nova Gorica e Gorizia. Questa candidatura transfrontaliera si è dimostrata vincente, grazie alla capacità delle due città di superare i risentimenti legati a un passato non troppo lontano

quote

La cultura e l’arte riconoscono la diversità, garantiscono la libertà di espressione e rendono vivo il linguaggio, conservano e fanno rivivere il messaggio del passato, creano e plasmano valori per il futuro.

Asta Vrečko, Ministra della Cultura della Slovenia.

Gorizia e Nova Gorica: tra passato, presente e futuro

Gorizia e Nova Gorica sono due città che, nonostante un passato segnato da divisioni storiche e geopolitiche, sono riuscite a trasformare un confine in un simbolo di collaborazione.

Dall'epoca dei Conti di Gorizia, passando per il dominio degli Asburgo, la breve parentesi napoleonica, l'annessione all'Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, fino alla spartizione tra Italia e Jugoslavia con i Trattati di Parigi, il territorio ha subito numerosi cambiamenti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Gorizia fu divisa dal suo entroterra, portando alla costruzione di Nova Gorica.

Nel tempo, con la firma di accordi tra Italia e Jugoslavia, e successivamente con la Slovenia indipendente e parte dell'Ue, l'area ha visto crescere la cooperazione transfrontaliera, culminata nel 2010 con la creazione del GECT GO.

Questo percorso di riconciliazione e collaborazione ha portato alla storica elezione di Gorizia e Nova Gorica come prima Capitale europea della Cultura transfrontaliera per il 2025, simbolo di un territorio unito nello spirito e negli intenti

Nova Gorica paesaggio

Due città, un solo obiettivo: creare nuove connessioni

L'8 febbraio 2025 segnerà l'inaugurazione congiunta di Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della Cultura. Si tratta di una data ricca di significato per entrambe le nazioni: in Slovenia, l'8 febbraio coincide con la Giornata della Cultura dedicata al poeta France Prešeren, mentre in Italia è la data di nascita di Giuseppe Ungaretti, che combatté in queste terre durante la Prima Guerra Mondiale.

Questi simboli convergono verso un unico obiettivo: promuovere una cultura capace di costruire ponti e prospettive future.

Oltre alla rigenerazione dello spazio urbano, gli eventi del 2025 mireranno a potenziare una produzione culturale senza confini, attraverso progetti ed eventi a tema che coinvolgeranno non solo Gorizia e Nova Gorica, ma anche la Valle del Vipava, la Valle dell'Isonzo, il Collio, gli altipiani di Trnovo e Banjšice in Slovenia e il territorio provinciale di Gorizia in Italia.

GO!2025, insieme per connettere popoli e culture.

La scelta di Gorizia-Nova Gorica come Capitale Europea della Cultura 2025 intende evidenziare il tema della cooperazione e della convivenza tra Italia e Slovenia, con particolare attenzione all'area di confine.

Questo riconoscimento rappresenta un'opportunità per promuovere in modo unitario e condiviso le peculiarità di una vasta zona transfrontaliera.

Il motto dell'anno sarà GO! Borderless, a evidenziare il legame profondo che, nonostante i confini, ha sempre unito le due città.

Questo motto deve essere visto anche come un incoraggiamento a superare qualsiasi tipologia di barriera, comunicativa e reazionaria, per imparare a connettersi con le altre persone e costruire ponti che possano permettere di crescere insieme.

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