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Welcome to Procida! «L’Isola che non isola» è la nuova Capitale della Cultura 2022. Un premio ambito, soprattutto in quest’anno della rinascita e della ripartenza dopo la pandemia. Ma perché diventare Capitale della Cultura fa la differenza?

La cultura non isola. È il titolo del dossier scelto da Procida, leggendario gioiellino del Golfo di Napoli eletto Capitale Italiana della Cultura 2022. Uno slogan, un gioco di parole, ma anche la volontà di rappresentare la cultura non solo come un insieme di miti, tradizioni e arti, ma come un ponte sul mare, che unisce ed elimina le distanze tra paesi, persone e cose. 

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Procida sarebbe una capitale della cultura sovversiva perché in grado di mettere in discussione (sovvertire) la nostra concezione dello spazio e delle connessioni che lo strutturano. Metterebbe in discussione immaginari, svelerebbe complessità fin qui non ragionate e porrebbe sul piatto la sfida cruciale della sostenibilità.

Giulia D’Argenio, Il Mattino di Napoli

Con i suoi 44 progetti culturali e 150 eventi in 300 giorni, il viaggio di Procida come Capitale Italiana della Cultura è cominciato il 9 aprile e sta coinvolgendo 350 artisti provenienti da 45 Paesi di tutto il mondo. Quest’anno (e non solo, si spera) Procida vuole rappresentare un luogo di esplorazione e di esperienze, in cui legami, co-creazione, dimensione internazionale, inclusione ed ecosostenibilità diventano il cuore pulsante della stessa isola. Ma cosa rappresenta questa tradizione?

Capitale della cultura: dall’Europa all’Italia è un attimo

In principio era la Capitale europea della Cultura. L’iniziativa nacque nel 1985 dal Consiglio dei ministri, con lo scopo di avvicinare e connettere i cittadini europei in un’unica città. Da allora, e ancora oggi, il progetto riscuote grande successo e ogni anno porta un’enorme crescita culturale ed economica alla città europea vincitrice. E, se è vero che si impara dai grandi, anche l’Italia non poteva che seguire la madre Europa su questa scia.

Infatti, quando nel 2014 Matera venne proclamata Capitale europea della cultura per il 2019, l’allora governo Renzi prese la palla al balzo e decise di importare questa tradizione in Italia, istituendo nel decreto Cultura del maggio 2014 la Capitale italiana della cultura.

Fino ad oggi, la corona è stata indossata dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015. Mantova vinse nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, e la – sfortunata - Parma nel 2020 che, causa Covid, ha prolungato il programma nel 2021. E dopo la vincitrice Procida di quest’anno, ci sono già altre città ad essersi accaparrate il titolo: Bergamo-Brescia nel 2023 e Pesaro nel 2024.

procida capitale della cultura

Capitale della Cultura ci nasci o ci diventi?

Ottenere una nomina importante ed essere proclamati vincitori è sempre soddisfacente. Ma come ottenere il titolo? Sostanzialmente, l’obbiettivo primario è stimolare la cultura della cittadina, valorizzare il territorio e i beni paesaggistici, sviluppare le industrie artistiche e creative, sostenere processi di riqualificazione urbana, e infine, ma non per importanza, incrementare il settore turistico.

Per essere scelte, le diverse città devono inviare al Ministero della cultura un dossier dettagliato di programmi ed eventi che si terranno sul territorio durante un anno. E poi? Il migliore vince un milione di euro. Proprio come in uno di quei game show televisivi, anche in questo caso si tratta di una sfida tutta giocata sulla cultura. Tutti possono partecipare e tutti possono vincere. 

Capitale Italiana della Cultura, oltre ai soldi c’è di più?

Oltre a essere l’occasione per mettere in mostra la propria vitalità culturale, i benefici di diventare Capitale della Cultura non terminano qui. Il principale in assoluto è proprio legato all’aumento di turisti che arrivano da ogni dove per assistere a concerti e spettacoli, manifestazioni, mostre e laboratori unici nel loro genere. E i dati parlano chiaro: negli anni precedenti si è registrato un aumento del 9% degli arrivi turistici nelle città vincenti e il record al momento lo detiene Pistoia, con un +22%.

Bisogna però dire che, oltre a far bene al portafogli, vincere fa bene anche al cuore. Specie se tutto gira intorno alla cultura, che da sempre e per sempre rimarrà la stella polare che unisce – seppur nella diversità – una comunità.

Riallacciandoci al tema di Procida 2022, basti pensare al periodo difficile appena passato che ci ha fatto toccare con mano il vero significato di isolamento, ma che nonostante tutto abbiamo superato. Leggendo un libro, guardando un film o uscendo sul balcone a cantare una canzone a squarciagola, la cultura ci ha fatto sentire vicini.

E alla fine, non è questo il vero obbiettivo di qualsiasi Capitale della Cultura?  

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