A pranzo tra le stelle: l'esperienza spaziale che sostiene la scienza
di Redazione 02 Luglio 2024 •
di Redazione 02 Luglio 2024 •
“Preparati, oggi ti porto a pranzo fuori.”
“Dove?”;
“Nello spazio!”
Ogni giorno la scienza scopre nuovi modi per stupirci, riuscendo a superare limiti che una volta ci sarebbero sembrati insormontabili o addirittura irraggiungibili.
Questa volta, l’ultima frontiera della tecnologia incontra i viaggi enogastronomici. Nasce così la possibilità di godersi un buon pasto a bordo di un’astronave, mentre si osserva l’alba sulla curvatura terrestre.
Sembra fantascienza, ma è tutto vero.
L’annuncio ufficiale è arrivato: il primo ristorante nello spazio è pronto a decollare per offrire ai più appassionati un’esperienza unica e stratosferica.
Si tratta di "Alchemist", il ristorante stellato dello Chef danese Rasmus Munk, che, a partire dal 2025, permetterà di imbarcarsi sull’astronave Nettuno, della società Space Perspective , e di gustare cibo prelibato con una vista mozzafiato sul nostro pianeta.
Il viaggio durerà sei ore e offrirà un menu fisso ispirato all’esplorazione spaziale degli ultimi 60 anni di storia umana. Lo scopo è quello di avviare discussioni su temi ampi come il ruolo dell’umanità nei confronti del pianeta e il futuro dell’esplorazione spaziale.
Ma si tratta davvero di una rivoluzione?
Intraprendere questa odissea culinaria senza precedenti nel cosmo segna un momento cruciale nella storia dell'umanità
Roman Chiporukha, fondatore di SpaceVIP
Pensando però alle spedizioni del passato e a quelle degli ultimi anni, potrebbero sorgere alcune perplessità. Infatti, si potrebbe sottolineare come questa non sia altro che un’ulteriore forma di intrattenimento che mette a rischio il nostro pianeta.
È vero, negli scorsi anni il turismo spaziale ha dimostrato che i voli nello spazio, oltre al prezzo esorbitante, sono anche estremamente inquinanti. Ma qualcosa sta cambiando.
La vera rivoluzione di questa nuova avventura sta propria nella sua sostenibilità: il lancio dell’astronave sarà infatti super rispettoso della Terra. I viaggiatori raggiungeranno l’orbita a bordo della Spaceship Neptune, una capsula pressurizzata che verrà sollevata da un pallone, lo SpaceBallon, riempito di idrogeno – molto più leggero dell’aria - anziché da razzi. Questo significherà meno immissione di carbonio, gas nocivi nello strato di ozono.
Inoltre, nonostante questo progetto risulti essere ancora molto esclusivo – il costo è di 450.000 euro a persona – non si deve pensare che sia solo l’ennesimo capriccio di scienziati e artisti. Infatti, non è la prima volta che le spedizioni spaziali si trasformano in opportunità per poter fare nuove scoperte, non solo scientifiche.
In questo caso, la Space Foundation si è posta un obiettivo molto importante: devolvere l’intero ricavato alla Space Prize Foundation; l’organizzazione no-profiche si occupa della promozione dell’equità di genere nella scienza e nella tecnologia.
Ma non solo. Grazie a questa avventura, infatti, i più fortunati avranno anche la possibilità di vivere l’“effetto panoramica”, ovvero la possibilità di vedere la nostra vita da un’altra prospettiva. Dallo spazio, infatti, ogni differenza si annulla e i legami che si creano sono legami tra “esseri viventi”.
Perché alla fine, visti da lontano, siamo tutti uguali.
Questi viaggi nello spazio, dunque, non rappresentano solo una curiosità tecnologica o un’esclusiva occasione di lusso. Sono un passo avanti nella continua ricerca dell’uomo di esplorare nuove frontiere e di riflettere sul proprio posto nell'universo.
Infatti, è solo guardando la Terra da una prospettiva così unica e diversa che possono nascere nuove consapevolezze sul nostro pianeta e sulla nostra vita. Consapevolezze che ci permetteranno di ripensare a un futuro migliore per tutti.
Allora, pronti a decollare?