«Apriti sesamo!», la magia dei software open source

di Redazione 04 Aprile 2025 •

Con il modello open source, il mondo del software è diventato più accessibile, collaborativo e innovativo, grazie alla condivisione libera delle conoscenze. Ma qual è la sua storia e quali sono le sfide che lo attendono in futuro?

Aprire il codice sorgente per aprirsi al futuro: è questo lo spirito dell’open source, un modello di collaborazione che ha permesso a milioni di sviluppatori, aziende e appassionati di tutto il mondo di costruire insieme strumenti innovativi, liberi e trasparenti.

Scopriamo insieme che cosa sono i software open source, e perché sono sempre più fondamentali per l’evoluzione tecnologica.

quote

Open source significa collaborare, non competere.

Kelsey Hightower, Software Engineer americano

Open source: da un modello di sviluppo a un modello da seguire

L'open source è un modello di sviluppo e distribuzione del software basato sull’accessibilità pubblica del codice sorgente: chiunque può consultarlo, modificarlo e condividerlo liberamente. Questa visione libera e collaborativa affonda le sue origini nel 1983, a seguito dell’introduzione della protezione del software come proprietà intellettuale. Fu proprio in risposta a questa limitazione che Richard Stallman, programmatore e attivista statunitense, lanciò il movimento del free software, affermando che il software dovesse garantire la libertà di essere usato, studiato, modificato e condiviso. Tuttavia, il termine “libero” generava ambiguità, spesso confuso con “gratuito”. Per evitare questa confusione, fu coniato il termine  “open source”, con l’obiettivo di spostare l’attenzione dal prezzo alla trasparenza e accessibilità del codice.

Il software open source viene sviluppato tramite un approccio decentralizzato e collaborativo, basato sulla peer review (ovvero la revisione del codice da parte di colleghi e professionisti IT) e sul contributo attivo delle community. Proprio per questo, rappresenta una soluzione più economica, flessibile e longeva rispetto ai software proprietari.

Oggi, lopen source è alla base di moltissime tecnologie che utilizziamo ogni giorno (come cloud, social, app e streaming), spesso senza nemmeno rendercene conto. 

software open source

Il mondo dell’open source: sempre più grande e aperto

Dalle infrastrutture IT ai sistemi operativi, dai database ai linguaggi di programmazione, fino agli strumenti di sviluppo web e mobile. I sistemi operativi open source, come Linux, rappresentano una base fondamentale su cui si costruisce gran parte dell’ecosistema tecnologico moderno, offrendo stabilità, sicurezza e personalizzazione. Ma non solo: negli ultimi anni, l’open source ha assunto un ruolo sempre più centrale anche nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.Framework come TensorFlow, PyTorch e scikit-learn, tutti open source, sono diventati strumenti fondamentali per la ricerca e la creazione di soluzioni di machine learning e deep learning. Sempre più community e aziende stanno contribuendo attivamente allo sviluppo di modelli linguistici aperti, dataset pubblici, strumenti di training e librerie di interpretabilità, con l’obiettivo di rendere l’AI più trasparente, accessibile e responsabile.

Un esempio recente è DeepSeek, che promuove un approccio collaborativo e aperto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. DeepSeek permette agli sviluppatori e ai ricercatori di accedere al codice, personalizzare i modelli e contribuire attivamente al loro miglioramento, in linea con i principi fondamentali dell’open source. In un contesto in cui l’AI solleva sfide etiche, tecniche e sociali sempre più complesse, l’approccio aperto e decentralizzato rappresenta un’opportunità concreta per sviluppare soluzioni più eque, verificabili e condivise.

I software open source, tra apertura mentale e nuove sfide

Ma se da un lato l’open source sta accelerando l’innovazione e democratizzando l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale, dall’altro resta un ecosistema complesso, che deve affrontare sfide significative.

La crescente adozione dell’open source in contesti critici, come l’AI, comporta nuove responsabilità in termini di sicurezza, manutenzione e governance. In questo scenario si inserisce il Cyber Resilience Act (CRA), la normativa europea che entrerà pienamente in vigore nel 2027, imponendo requisiti di sicurezza anche al software open source quando integrato in prodotti digitali. Sebbene il CRA rappresenti un passo avanti per la protezione degli utenti e delle infrastrutture, pone interrogativi su come la community open source (spesso composta da sviluppatori indipendenti o piccoli team) potrà affrontare le nuove responsabilità e i requisiti di conformità pensati per realtà più strutturate

Guardando al futuro, sarà fondamentale trovare un equilibrio tra la necessaria sicurezza digitale e quei valori di libertà, trasparenza e collaborazione che hanno reso l’open source una forza trainante dell’innovazione tecnologica negli ultimi decenni. L’open source, infatti, è una risorsa preziosa che nasce prima di tutto dalla volontà di creare connessioni autentiche tra le persone: condivisione di conoscenze, ascolto reciproco e costruzione collettiva di soluzioni innovative.

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