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7.000 posti, sosta gratuita per le prime 24 ore, intermodalità con la Stazione Centrale. La prima stazione per biciclette subacquea del mondo si trova, neanche a dirlo, ad Amsterdam. E rappresenta soprattutto un monito per le altre città: per far sì che si pedali di più, bisogna investire in infrastrutture.

In Italia solo 4 italiani su 100 si spostano con la bici come principale mezzo, perché ci manca la cultura della bici, è vero. Ma ci mancano anche le piste ciclabili, i parcheggi e le opportunità per agevolare un uso combinato con il trasporto pubblico. Ora un piano di investimenti da 1 miliardo e 154 milioni di euro in tutto promette di ribaltare la situazione.

Gli abitanti di Amsterdam sono noti per la loro passione per la bicicletta e raggiungono quasi ogni angolo della città pedalando. I vantaggi sono molteplici, dalla promozione della salute alla tutela dell'ambiente. Tuttavia, c'è un inconveniente: il parcheggio. La capitale olandese, infatti, è nota per essere inondata di biciclette parcheggiate in strada ovunque.

In risposta a questo problema, sono stati completati da pochi mesi due nuovi giganteschi parcheggi che hanno una particolarità unica al mondo: sono costruiti sott'acqua. Situati vicino alla Stazione Centrale, possono accogliere complessivamente 11.000 biciclette, liberando molto spazio a livello della strada.

Il primo parcheggio subacqueo al mondo per bici esiste e si trova ad Amsterdam

Inaugurati rispettivamente a gennaio e febbraio 2023, il parcheggio per biciclette Stationsplein è stato costruito sotto il cosiddetto "Open Harbourfront" e può contenere quasi 7.000 biciclette. È stato il primo parcheggio subacqueo per bici del mondo a essere realizzato. Il secondo anche è stato costruito sott’acqua pochi mesi dopo. Ospita circa 4.000 biciclette si trova sull'IJboulevard, nella parte posteriore della stazione centrale di Amsterdam, sotto il fiume IJ.

Collegati sottoterra alla metropolitana e alla stazione centrale, costellati di opere d'arte, sono gratuiti per le prime 24 ore (successivamente il costo è di € 1,35).

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È un bike park tecnico, molto difficile da costruire perché è sott’acqua; quindi, ci è voluto molto tempo per la pianificazione e altrettanto per realizzarlo. Alcuni lo considerano un intervento a cuore aperto alla stazione centrale di Amsterdam. È un bel risultato.

spiega Pieter Visser, Project Manager

Amsterdam ha segnato così l'inizio di una nuova era, in cui la stazione centrale è tornata a essere accessibile e godibile, senza auto e biciclette parcheggiate ovunque. Un’operazione che è costata 60 milioni di euro ed è frutto di una pianificazione intelligente.

Le due strutture, uniche al mondo, si inseriscono in un più ampio intervento di riqualificazione dell'area, che prevede lavori di manutenzione di pontili e ponti, la realizzazione di percorsi pedonali e di ciclabili più ampie. Un importante investimento per migliorare l’intermodalità e risolvere il problema del parcheggio di molte bici in uno snodo fondamentale come la stazione centrale.

Amsterdam, primo parcheggio per bici subacqueo

Cosa ci insegna questa esperienza virtuosa? Molto più di quello che si possa pensare

Spesso si pensa che in Italia manchi la cultura della bici. Ripetendo questa frase, un po’ anche come una “scusa” per non cambiare le nostre radicate abitudini in fatto di mobilità. Ma le nuove stazioni subacquee di Amsterdam ci dimostrano che solo investendo in nuove infrastrutture è possibile rendere più facile la vita dei ciclisti, soprattutto dei viaggiatori intermodali, favorendo sempre di più gli spostamenti sostenibili a emissioni zero con la due ruote più amata del mondo.

Se vogliamo davvero ridurre le emissioni dei trasporti è, quindi, questa la “strada” che dobbiamo seguire anche nel nostro Paese. Qual è la situazione in Italia? Quante persone usano la bici per spostarsi?

Anche agli italiani piacerebbe pedalare ma non sanno dove farlo

Un recente sondaggio Ipsos ha indagato le principali opinioni dei cittadini in merito all’utilizzo della bicicletta. La stragrande maggioranza degli italiani (88%) ritiene che la bici svolga un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di carbonio e il miglioramento del traffico, ma oltre la metà degli intervistati sostiene che andare in bicicletta nella propria zona sia troppo pericoloso. Soltanto il 10% ha dichiarato di raggiungere il proprio posto di lavoro o studio.

Per questi motivi il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato, nell’agosto del 2022, a firma dell’ex ministro dei trasporti Enrico Giovannini, un piano per incentivare l'uso della bici da concretizzare entro il 2026. Nei prossimi anni il nostro Paese dovrebbe mettere in campo un miliardo e 154 milioni di euro in totale proprio con questo obiettivo.

Verranno aggiunti 565 km di piste ciclabili nei capoluoghi di provincia e nelle città e altri 1.235 km di ciclovie turistiche. Il piano prevede anche la promozione di servizi di bike sharing e l’introduzione di limiti di velocità per le auto in centro città.

Insomma, mentre ci muoviamo verso città a zero emissioni, il passaggio a modalità di trasporto sostenibili è essenziale. Consentire alle persone di scegliere la bicicletta è fondamentale per non rimanere indietro e salvare il Pianeta.

Se vogliamo che in Italia si pedali di più, quindi, dobbiamo anche investire di più. E avvicinarci a uno dei modelli più virtuosi del mondo, quello di Amsterdam.

Il futuro è su due ruote!

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