Internet si può toccare? Il viaggio dei bit nell'oceano
di Redazione 12 Agosto 2023 •
di Redazione 12 Agosto 2023 •
Scommetto che la prima cosa che fai al mattino, dopo aver spalancato gli occhi, è guardare il tuo smartphone. In un attimo ti ritrovi catapultato nel flusso inarrestabile di storie Instagram, video TikTok, mail da leggere e messaggi di WhatsApp a cui rispondere. Tutto questo avviene con una semplicità disarmante, automatica. Ma ti sei mai chiesto come funziona veramente tutto questo?
Internet è quella cosa che usi tutti i giorni e che ti sembra così eterea e impalpabile, eppure ha delle radici ben piantate nella realtà fisica. E queste radici sono molto profonde, arrivano fino agli abissi degli oceani, e si estendono per chilometri e chilometri, connettendo continenti e persone. Sembra pazzesco, no?
Altro che Deep Web: il viaggio dei cavi subacquei
Internet è più reale di quanto tu possa immaginare. Non è solo una nuvola di dati volanti nel cyber spazio, ma una fitta rete di cavi fisici che connettono tutto il pianeta. Esatto, quasi come i cavi attorcigliati sotto la tua scrivania, ma che portano i bit dal tuo dispositivo al resto del mondo.
Ben il 97% del traffico web globale viaggia attraverso cavi sommersi negli Oceani. Il cuore delle telecomunicazioni, di Internet, ma non solo, è ancora affidato ai fili. Ad oggi, sui fondali del pianeta, ci sono 426 cavi sottomarini per un totale di 1,2 milioni di km. Pensa che è tre volte la distanza che ci separa dalla Luna! Questi cavi permettono a miliardi di persone in tutto il mondo di lavorare, giocare, comunicare, mettere like e condividere meme di gattini.
Ok, quindi abbiamo dei cavi sottomarini che fanno girare Internet. Bello. Ma come finiscono lì sotto? Non si tratta solo di buttare un cavo in acqua, ma di navigare attraverso permessi legali, ambientali e internazionali, di affrontare sfide tecniche e di dover gestire un bel po' di responsabilità.
La vita segreta dell'internet sottomarino
Tutto comincia in fabbriche high-tech, dove fili ottici sottilissimi, più sottili di un capello, vengono avvolti insieme e poi rivestiti con vari strati di plastica e metallo per proteggerli dai pericoli del mondo sottomarino.
Una volta pronto, il cavo viene caricato su un’enorme nave posacavi, un compito delicato che richiede ben quattro settimane. E non puoi semplicemente buttarlo lì, in mare: il cavo viene posato a 8 km/h e interrato sotto il fondale. Vuoi vedere dove? La compagnia TeleGeography ogni anno mette a disposizione una mappa aggiornata sulla situazione dei percorsi dei cavi a fibra ottica in fondo agli oceani.
Ma questi cavi, non si rompono mai? Ecco, non per sfatare l'immagine dell'infallibilità digitale, ma... sì, si rompono. Parecchio in realtà: stiamo parlando di oltre 100 guasti l'anno. Ma non preoccuparti, è difficile che tu te ne accorga perché le big tech hanno pensato anche a questo: i dati viaggiano su più cavi contemporaneamente. Quindi, se un cavo decide di prendersi un giorno di pausa, nessun problema! Il flusso di dati prosegue indisturbato sui cavi "fratelli". E la causa numero uno di questi guasti? Navi e pescherecci che trascinano le loro ancore sul fondo dell'oceano. E poi i terremoti, i sabotaggi e…i morsi di squalo. Può capitare.
Così, sappiamo che c'è un mondo di cavi che corre nelle profondità degli oceani, ma che impatto ha tutto questo sulla vita marina? Sorprendentemente, le aree che ospitano questi cavi subacquei vengono spesso dichiarate zone protette, il che significa niente ancoraggi, niente pesca a strascico e in alcuni casi, addirittura nessuna pesca affatto.
Tuttavia, l'interazione tra la nostra amata fauna marina e questi intrecci subacquei rimane un tema ricco di misteri. Per ora, sembrano armonizzarsi abbastanza bene con l'ambiente circostante, ma molti ricercatori sostengono che si debba indagare di più sull'impatto che i cavi sottomarini potrebbero avere sull’ecosistema oceano.
C'è valore nella ricerca, che aiuterà i leader del settore, i responsabili politici, le società via cavo e altre parti della più ampia economia blu a impegnarsi per garantire che qualsiasi sviluppo del fondo marino sia il più sostenibile possibile
Michael Clare, leader di Marine Geosystems presso il National Oceanography Center
Nel frattempo, la tecnologia continua a evolvere: ci attendono cavi più lunghi, più resistenti e più veloci, che trasformeranno ulteriormente il nostro modo di vivere il web. Per ora, non possiamo fare a meno di apprezzare l'ingegneria straordinaria che ci consente di vivere come facciamo in questa era digitale. Quindi, si, in un certo senso, l'Internet si può toccare... basta solo andare abbastanza in profondità.