Per cambiare il mondo dobbiamo impattare meno, siamo tutti d’accordo. E per farlo, bisogna partire dalle piccole cose. Anche quelle oggettivamente piccole, come le SIM, le schede che vengono inserite nei telefoni mobili e con cui gli operatori identificano, grazie a un codice univoco (IMSI), i clienti e il relativo numero di telefono associato. Grazie alla SIM, telefoniamo ma al tempo stesso archiviamo contatti e messaggi. Tutte procedure che conosciamo, ormai è il caso di dirlo, da sempre: quante volte, tra l’altro, ci siamo giustificati dicendo «ho perso il tuo numero, è rimasto nella vecchia SIM»?
I cassetti di casa pullulano di device ormai obsoleti, ma l’obsolescenza riguarda ormai da tempo anche il tradizionale concetto di SIM (l’acronimo sta per Subscriber Identification Module). Nuovi formati si erano già affacciati sulla scena, portando agli utenti SIM di dimensioni decisamente più ridotte (micro, nano): ma con l’avvento di ecoSIM ed eSIM la partita si fa più interessante per i consumatori e più conveniente per il pianeta.