Per cambiare il mondo dobbiamo impattare meno, siamo tutti d’accordo. E per farlo, bisogna partire dalle piccole cose. Anche quelle oggettivamente piccole, come le SIM, le schede che vengono inserite nei telefoni mobili e con cui gli operatori identificano, grazie a un codice univoco (IMSI), i clienti e il relativo numero di telefono associato. Grazie alla SIM, telefoniamo ma al tempo stesso archiviamo contatti e messaggi. Tutte procedure che conosciamo, ormai è il caso di dirlo, da sempre: quante volte, tra l’altro, ci siamo giustificati dicendo «ho perso il tuo numero, è rimasto nella vecchia SIM»?
I cassetti di casa pullulano di device ormai obsoleti, ma l’obsolescenza riguarda ormai da tempo anche il tradizionale concetto di SIM (l’acronimo sta per Subscriber Identification Module). Nuovi formati si erano già affacciati sulla scena, portando agli utenti SIMdi dimensioni decisamente più ridotte (micro, nano): ma con l’avvento di ecoSIM e eSIM la partita si fa più interessante per i consumatori e più conveniente per il pianeta.
Chiariamo subito le peculiarità di questi due tool. ecoSIM, omen nomen, è una SIMprodotta con plastica riciclata. Un passo avanti rilevante rispetto a una SIMtradizionale, sebbene la carta resti fisica e necessiti di processi industriali per arrivare al cliente. Una ecoSIMè un perfetto esempio di circolarità. Non è azzardato dire che, nella vostra nuova ecoSIM, potrebbe esserci la plastica del vostro vecchio frigorifero. Quando si smaltiscono i Raee (i rifiuti elettrici ed elettronici), infatti, tantissimi materiali utili (dalle plastiche ai metalli) restano in circolo e possono essere destinati a nuovi prodotti.
Fisica sì ma sostenibile
Con il giusto approccio, e con tanta ricerca e sviluppo, come possono confermare i produttori, il polistirene di un frigorifero può diventare un materiale per un prodotto di eco-design che offre le stesse prestazioni delle SIMtradizionali. Ma certamente impatta meno e avvicina il cliente a una consapevolezza ecologica diversa. Per essere più sostenibili, conta anche una visione olistica: il packaging della SIMdeve a sua volta diventare green e va compensata l’impronta di altre componenti. Le SIM sono piccole ma non per questo poco impattanti. Soprattutto a fronte di un fenomeno ormai dato: al mondo ci sono, quantitativamente, più SIM che persone. L’ultimo Ericsson Mobility Report rivela che, a fine 2021, gli abbonamenti alle reti mobili hanno raggiunto quota 8,2 miliardi, con Cina, Usa e Pakistan che trainano, in particolare, gli incrementi. Nuovi abbonamenti telefonici mobili equivalgono a nuove SIM: nel 2022, secondo una ricerca, gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di C02, di cui larga parte sarà il risultato “dalla spedizione, dalla produzione e dal primo anno di utilizzo di 1,4 miliardi di dispositivi” che saranno introdotti nell’arco dei dodici mesi.
C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
Henry Ford
Un cambio di passo più deciso
L’evoluzione naturale di questo scenario porta verso il passaggio alle eSIM, per un cambio di passo molto più radicale. Sarà possibile, proprio come prima, attivare un piano cellulare con un operatore, ma non sarà più necessario usare una SIMfisica, in quanto quella virtuale è embedded. Il concetto è chiaro: questa SIMè integrata nello smartphone e si attiva scannerizzando un Qr code che si acquista con lo scopo di attivare il servizio, appunto. Naturalmente, è necessario che l’operatore telefonico supporti l'eSIM, ma anche lo smartphone deve essere compatibile.
Qualche anno fa, lo sdoganamento della eSIMda parte di un gigante tech, prima sul fronte wearable, poi su quello smartphone, aveva fatto intuire dove soffiasse il vento nel perimetro dei produttori di device. Se nel nostro immaginario la SIMè associata all’operatore telefonico, i temi di design sono a carico delle grandi case produttrici. Una SIMtradizionale ha bisogno, anche nella sua versione più miniaturizzata, di uno slot per l’alloggiamento e di un ingresso. Uno smartphone progettato per un utilizzo esclusivo della eSIMsarà quindi uno step nuovo, anche in termini di progettazione. Le eSIM, insomma, in un verso o nell’altro, ci traghetteranno nel futuro. E ci daranno vantaggi non indifferenti. Non ci preoccuperemo più di eventuali rotture della schedina. Non la toglieremo pensando di risolvere problemi che, in realtà, nulla hanno a che fare con la SIM. Faremo a meno di altra plastica, quella della schedina ma anche degli imballaggi che la custodiscono. Continueremo a cambiare operatore, chiaro, ma anche ad avere, eventualmente, più eSIM. L’importante è stare al passo e continuare a comunicare.
CoopVoce lancia ecoSIM ed eSIM
Il futuro inizia già a partire da oggi. Anche CoopVoce si impegna nell’ambito della sostenibilità e, con l’obiettivo di ridurre la propria impronta ecologica, lancia due nuovi prodotti che andranno a sostituire la scheda fisica tradizionale: ecoSIMed eSIM, un’accoppiata vincente!
Le SIMecosostenibili sono caratterizzate da dimensioni ridotte del 50% rispetto alle SIMtradizionali e vengono prodotte con plastica riciclata: 100% in polistirene recuperato da frigoriferi usati (anche il card body) e un packaging eco-friendly.
Le SIMvirtuali, invece, consentono di usufruire di tutti i servizi CoopVoce in maniera semplice e intelligente, a patto di possedere uno smartphone compatibile. Zero tempi di consegna perché si installano in pochi minuti. Sono pratiche, non bisogna conservare nulla e non si possono smagnetizzare. Permettono di avere più numeri sullo stesso smartphone. Sono ecologiche: non essendo fisiche, non prevedono imballaggi.
Con ecoSIM e eSim di CoopVoce siamo tutti più Smart!