Grazie al nuovo software, coloro che sono affetti da problemi uditivi possono perciò prendere parte a una conversazione di gruppo. Ava riporta infatti in forma scritta gli scambi verbali tra diversi interlocutori (fino a 12), se questi ultimi parlano nel microfono di uno smartphone avendo nel frattempo attivato l’app.
Ogni protagonista è visualizzato nella chat con un colore diverso, rendendone più facile il riconoscimento. Il passaggio dalla dimensione fonica a quella scritta è quindi legato a un avanzato sistema di riconoscimento vocale, in grado di completare l’operazione in meno di un secondo.
Si tratta di un’innovazione sorprendente, soprattutto se si pensa che un individuo non udente percepisce solo il 25% di una conversazione basandosi sulla lettura delle labbra. Purtroppo per i clienti italiani, Ava è però al momento disponibile solo in lingua tedesca, francese e inglese.
Sul proprio sito, i creatori (insieme al Data scientist Alexandre Hannebelle e all’iOS Engineer Sacha Becourt) precisano: “Gli utenti di Ava sono veri e propri Pionieri: ogni giorno esplorano con noi i limiti dell’accessibilità. Ci sentiamo come loro: siccome vogliamo raggiungere l’ambizioso obiettivo della totale accessibilità, abbiamo bisogno di arrivare dove nessuno è mai arrivato. Vogliamo andare oltre le barriere delle interazioni superficiali, incentrando il nostro prodotto e la nostra compagnia sull’empatia”.
“Ogni mattina”, concludono i giovani membri dello staff, “ci alziamo consapevoli di come il nostro lavoro con la tecnologia possa avere un reale impatto su milioni di vite, dando un contributo fondamentale nella costruzione di una società migliore”.